Il Covid19 si è portato via Giacomo Caruso.
Con estremo rammarico informiamo che questa cattiva malattia a tolto a tutti gli amanti dell'arte la grazie e la maestria del poeta e musicista Giacomo Caruso, che vogliamo ricordare con la poesia Salviamoci, che apre il suo ultimo libro di poesie Sulle rovine di Cartagine
SALVIAMOCI
salviamoci l’anima, se ne abbiamo ancora una, se abbiamo vita e speranza,
se abbiamo ancora un cuore che batte e pulsa, in questa storia insulsa e demente,
se stiamo in questa parte di mondo, quella dell’opulenza, o quel che ne rimane,
va presa di petto la situazione, non si può guardare in eterno da una finestra aperta
la vita che passa, la vita che scorre, la vita che vive e muore, la vita che è dolore,
una volta che l’ora è scoccata, calato il sipario, facciamo che resti una scintilla,
qualcosa che brilla, che torni all’energia che l’ha generata, che torni più pura, più amata,
che non sia stata sprecata l’occasione in questo mondo disperso all'angolo dell'universo
salviamoci dal bacio della donna ragno, dal facile guadagno, dall’ipocrisia,
dai fermi di polizia, dai bagni di folla e di mare, prendere o lasciare, non abbiamo
un altro pianeta da rovinare, fuggire non è più possibile, ci siamo dentro fino al collo,
bagnati fino al midollo nella realtà che ci interroga, ci spinge, fa sul serio, non finge,
non voglio che sia già tardi a invertire la rotta, a dare una botta, un segnale, a rompere
il muro dei fanatismi, abbasso gli ideologismi, il pensiero unico, l’omologazione,
gli annunci a effetto, il detto e il contraddetto, la svolta escapista, la camera con vista,
l'amenità, il delirio d'onnipotenza, il dono dell'onnipresenza, la vera condanna
salviamoci dall’immondizia che sbrodola, che striscia, che scorre dagli schermi
del mondo globale, civilizzato, dai microterminali, dai network sociali, dal sovraccarico
di cattiva informazione che avviluppa la mente come un sudario sudato e putrescente,
ci incarta le idee nel niente assoluto, loda il dissoluto disfarsi dell’umano, man mano
che avanza l’orda fanatica e bestiale del nuovo ordine mondiale, il nuovo nazismo,
un verso gutturale, un rutto, l’idea che tutto si possa dire e fare, stare in televisione
tutti i giorni, invece che in prigione, c’è la légge ma chi la lègge, è comodo far finta
che sia un fatto di democrazia
salviamoci dalla nuova dittatura, non sai quanto dura, non te ne accorgi
ma ci sei dentro ora, non sei tu che comandi, eleggi, dirigi, ci aspettano giorni grigi,
pieni di sofferenza e apatia, un muro di omertà, di cinismo, di grasso ottimismo,
un sentore di qualunquismo, il nuovo capitalismo finanziario che depreda, spolpa,
e ci da la colpa di tutto quello che non va, non funziona, ci fa credere che siamo noi
il problema e non la soluzione, mistifica e distrugge, ricolloca e protegge soltanto
l’interesse bancario, mantiene precario il lavoro e la vita, una storia infinita,
ma adesso più subdola e dura, da fare ancor più paura
salviamoci dalle guerre di ora e del futuro, dal muro contro muro, dal tutto per tutto,
dal male minore, dalla strategia del terrore, crederci è un errore, fanatismo e idiozia
vanno di pari passo, gridano i poveri morti, vittime senza risorti, un'ombra oscura,
il falso e il vero, il bene e il male, un sottile diaframma, un danno collaterale,
una guerra di droni, una guerra mondiale, fatta di conflitti apparentemente circoscritti,
di massacri e barbarie, di cordate finanziarie, mercato libero di armi e di pensiero,
diamo addosso allo straniero, chiunque esso sia, ci fa sentire migliori, più fortunati,
meno miserabili, i difensori inossidabili di ordine e disciplina