Aspettando Godot - poesie - Patrizia Amalfi
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Majakovskij, nel suo saggio Come si fa poesia, afferma che fra l’opera letteraria e gli avvenimenti descritti si deve porre una distanza, temporale o spaziale, immaginifica o reale. Forse, quindi, non è un caso che per esempio Verga scrivesse i suoi romanzi nella città di Milano e non nella sua Sicilia.
Così anche Patrizia Amalfi riesce a parlare del presente con la lente della poesia, della impersonalità; quando l’io poetico dichiara se stesso riesce ad includere tutti, tutte quelle persone che hanno provato quelle sensazioni di smarrimento (Un ultimo grido), perdita (A mia madre), solitudine (Comprendo), dolore (La muta).
L'autore
Patrizia Amalfi, laureata in Filosofia e Scienze etiche, vive a Palermo dove, per molti anni, ha ricoperto il ruolo di insegnante di scuola dell’infanzia. Negli anni Novanta, spinta dall’interesse per i temi sociali ed educativi, per un periodo ha collaborato con la rivista Mezzocielo (fondata da Simona Mafai e Letizia Battaglia) e con la rivista Bambini (fondata da Loris Malaguzzi).
Ha partecipato a numerosi concorsi di poesia nazionali e internazionali, ricevendo premi e riconoscimenti, mentre alcune delle sue poesie sono state inserite in diverse antologie. Nel 2023 è stata pubblicata la sua prima silloge L’amore capovolto e, nello stesso anno, i racconti Nel nome dei padri. Non tutti gli specchi sono uguali è il titolo del suo primo libro di narrativa, pubblicato nel 2017.