Quello che resta - Francesco Lioce
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Gli scritti ‘giovanili’ sono, tipicamente, pubblicati postumi, tentando di spremere e rappresentare ancora, ossessivamente, ogni cosa che sia stata nell’animo di un autore, quando non si tratti, peggio, di operazioni editoriali di incerto valore. Spesso, di là dagli studi scientifici sulla scrittura di un personaggio, si può convenire che se essi non sono stati pubblicati nel passato e così com’erano in quel cassetto, forse là dovevano restare. Francesco, però, pubblica ‘nel pieno delle proprie facoltà’ tali scritti: non li mette da parte bollandoli come ‘periodo pre-poetico’, ma trova in questi un’espressione della propria poetica giudicata ancora valida, in grado di esprimere, rappresentare, quanto c’è stato e c’è dentro l’autore. (Roberto Raieli)
L'autore
Francesco Lioce ha pubblicato La nera fedeltà dell’ombra (menzione speciale per l’opera prima di poesia al Premio Alfonso Gatto 2013), La solitudine di Giuda (Saya, 2017) e, nella collana Le Gemme di Edizioni Progetto Cultura, Cieli di carta (2022) e I silenzi dell’anima (2023). Tra i fondatori della rivista línfera (2006-2011), ha collaborato dal 2014 al 2020 con il Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani. Nel 2009 ha curato Ocean Terminal (Castelvecchi), il romanzo postumo di Piergiorgio Welby da cui ha tratto, insieme a Emanuele Vezzoli, il testo drammaturgico del monologo diretto e interpretato dallo stesso Vezzoli (Ocean Terminal Teatro, WriteUp, 2023). È podcaster di Radio Giano Public History.