
Un ritorno dall’assenza - Maria G. Minotti Beretta

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Una serie di poesie, queste di Maria Grazia Minotti Beretta, dove ciascuna ne contiene un’altra, come nel gioco delle matrioske, come nel gioco delle campane di vetro con all’interno una bufera di neve, dove ciascuna poesia descrive il distacco dalla propria madre patria. I versi del ricordo, i desideri, gli affetti antichi rimasti senza meta sulla pagina bianca condannati ad andare alla deriva.
Fare poesia implica una serie di tangenti sulla sfera dell’essere. È questo anche il destino della poesia di Maria Grazia Minotti Beretta: pagare con una moneta fuori corso nel mercato dell’esistenza, scrivere una poesia dentro l’altra, come nelle scatole cinesi per scoprire sempre di nuovo che è sempre la medesima poesia: il distacco dalla vita e il ritorno alla vita mediante la rammemorazione, il ritorno alla perduta casa dell’essere.
Hannah Arendt ha scritto che «il fatto che il pensiero allontana ciò che è vicino, o meglio, si ritrae da ciò che è vicino e avvicina le cose lontane, è un elemento decisivo per riuscire a comprendere con chiarezza la dimora del pensiero». La poesia della Minotti Beretta invera questo pensiero: lei, che ha abitato una Heimatlosigkeit (senza patria), sa che la perdita e la ricerca di ciò che si è perduto è il proprio della avventura umana sulla terra, di qui la visione pacatamente drammatica del suo essere-nel-mondo della storia. La poesia di Mi- notti Beretta proviene dal luogo del distacco dalla patria-matria e dell’impossibile ritorno a quella landa edenica. Se il luogo del poeta è il suo linguaggio, qual è il «luogo» del linguaggio poetico di Maria Grazia Minotti Beretta? Semplice: la rammemorazione, è questo atto del pensiero che ci conduce alla verità delle semplici cose che costituiscono l’essenza dell’esistenza.
L'autrice
Maria Grazia Minotti Beretta è nata a Milano in piena guerra, sotto i bombardamenti. Il padre, Ettore Minotti, partigiano, è stato mitragliato dalle SS Sicherheits il 7 aprile 1945, la madre e la nonna la lasciano due anni dopo; figlia adottiva, si sposa giovanissima, ha due figlie, ha coltivato la poesia e il pianoforte tenacemente fin da giovanissima; dopo alterne vicende da Desio si trasferisce in Toscana, pubblica sedici libri di poesia che hanno riscosso riconoscimenti letterari. La poesia resta ancora oggi la sua compagna fedele, la sua nicchia e il suo specchio.