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Un anno alla finestra - Alessandro Pontrelli
Esistono azioni che nessuno vorrebbe mettere in atto ma che, in determinate situazioni, sono l’unica via d’uscita. Esistono poi soluzioni mai cercate, oppure solo pensate e mai realizzate. Dimensioni parziali che si prestano solo a retropensieri...
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Esistono azioni che nessuno vorrebbe mettere in atto ma che, in determinate situazioni, sono l’unica via d’uscita. Esistono poi soluzioni mai cercate, oppure solo pensate e mai realizzate. Dimensioni parziali che si prestano solo a retropensieri, frutto di occasioni perdute e rimorsi dai quali non si torna più indietro. Il trolley rosso con le ruote removibili era un concentrato informe di queste robe qui, questioni irrisolte a cui io, in quel momento di sette mesi prima, non ero minimamente stato in grado di dare una risposta. (dal testo)
L'autore
Leonardo è costretto ad abbandonare la sua zona di comfort sulla soglia dei quarant’anni. Intraprende così un percorso alla ricerca di nuove coordinate fatto di riflessioni, incontri, viaggi e relazioni. Sovrapponen- do inquietudine e ironia, introspezione e svago, Leo narra in prima persona di vicissitudini inaspettate e situazioni al limite dell’assurdo. Accompagnato da legami estemporanei e amicizie di lungo corso, si racconta senza filtro attraverso frammenti musicali, paesaggi suggestivi, conversazioni solitarie e scambi in chat. Attimi di una quotidianità imprevedibile e storie stravaganti di vita vissuta si susseguono nel racconto dell’anno in cui tutto poteva essere.
Riferimenti Specifici
Opinioni
Un anno alla finestra, una vita alla finestra
Roma, le storie gonfie e sgonfie, le passioni di una vita (soprattutto lo sport) che resistono a tutto, i viaggi sempre presenti, il lavoro, gli amici disastrati, il rapporto con le donne e soprattutto c’è quella sensazione che prima o poi abbiamo provato tutti: sentirsi in pausa, come affacciati alla finestra. Un romanzo coinvolgente, che si legge tutto d’un fiato, con un finale sorprendente.
Ottimo debutto
Davvero bello! Il romanzo scorre in modo piacevole tra vicende a volte boccaccesche e momenti introspettivi ma mai stucchevoli. Pontrelli ha trovato un buon equilibrio (qualità alquanto rara in un romanzo di debutto) e apre una finestra (ah!) su un anno di vita nel quale non è difficile identificarsi. Il narratore ha un arco narrativo ben definito e si presenta con un piglio stoico nel quale poco a poco si aprono crepe che lasciano trapelare (forse suo malgrado?) una vulnerabilità che aiuta il lettore a relazionarsi con la sua personalità.
Letto in tre sedute. Romanzo onesto e consigliatissimo!
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