Abele
Nel suo poemetto Lucianna Argentino ha avuto il coraggio di violare la convenzione, scommettendo con forza sulla necessità di rendere ad Abele e a ogni vittima il ruolo centrale che da sempre hanno conquistato con il sangue.
Il risultato è una densa suite poetica, nella quale la vicenda terrestre dell’omicidio originario sconfina in improvvise ed esattissime aperture cosmologiche e celesti.
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Nel suo poemetto Lucianna Argentino ha avuto il coraggio di violare la convenzione, scommettendo con forza sulla necessità di rendere ad Abele e a ogni vittima il ruolo centrale che da sempre hanno conquistato con il sangue.
Il risultato è una densa suite poetica, nella quale la vicenda terrestre dell’omicidio originario sconfina in improvvise ed esattissime aperture cosmologiche e celesti.
(Dall’introduzione di Alessandro Zaccuri)
L'autrice
Lucianna Argentino è nata a Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: “Gli argini del tempo” (1991), prefazione di Gianfranco Cotronei; “Biografia a margine” (1994), prefazione di Dario Bellezza; “Mutamento” (1999), prefazione di Mariella Bettarini; “Verso Penuel” (2003), prefazione di Dante Maffia; “Diario inverso” (2006), prefazione di Marco Guzzi; “L’ospite indocile” (2012), nota di Anna Maria Farabbi. Nel 2009 ha pubblicato la plaquette “Favola”, con acquerelli di Marco Sebastiani. Ha realizzato due e-book: il primo (2008) tratto dalla raccolta inedita “Le stanze inquiete” e il secondo (2011) dal titolo “Nomi”. Dal 2014 collabora con l’Ensemble Acquelibere con lo spettacolo “Almanacco indocile”.