Er viaggio der poeta

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Mi avevano chiesto uno spettacolo estivo, in vernacolo, avevo già lavorato a spettacoli di poesia e mi sentivo posseduto da un’idea vaga e piacevole che oscillava tra il Belli e il Trilussa, ma quando proposi il soggetto ad Antonella qualsiasi dubbio scomparve: “Trilussa, facciamo Trilussa e ridiamo lustro, per cortesia, alla figura di Rosa Tomei”. Il giorno stesso tirò fuori i libri che aveva su Trilussa e cominciò a parlare in romanesco e creare intorno alla figura di Rosa un racconto di ingiustizie e soprusi.

 

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Mi avevano chiesto uno spettacolo estivo, in vernacolo, avevo già lavorato a spettacoli di poesia e mi sentivo posseduto da un’idea vaga e piacevole che oscillava tra il Belli e il Trilussa, ma quando proposi il soggetto ad Antonella qualsiasi dubbio scomparve: “Trilussa, facciamo Trilussa e ridiamo lustro, per cortesia, alla figura di Rosa Tomei”. Il giorno stesso tirò fuori i libri che aveva su Trilussa e cominciò a parlare in romanesco e creare intorno alla figura di Rosa un racconto di ingiustizie e soprusi.

 

L'autrice

Antonella Antonelli è nata a Roma, dove vive e lavora. È laureata in Psicologia Clinica. Ha pubblicato le sillogi poetiche: “Pensieri soli”, “Da crisalide a farfalla” e “In una notte lunga di un giorno che non conta”. In seguito, con Edizioni Progetto Cultura: “Sullo stanca mantra” (poesie), la raccolta di racconti “Distrazioni” e i suoi due primi testi teatrali “Aspettando il zio” e “Tutto norma?le”. Collabora con la rivista semestrale del Centro Studi Psiche Arte e Società e alla stazione web “Radio Agorà”, dove, oltre ad andare in voce, scrive fiabe e cura la rubrica “Briciole di donna”. Dal 2017, è Prima attrice titolare, Dramaturg, consigliere letterario e aiuto regia della compagnia “Teatro da viaggio” diretta dal regista Massimiliano Milesi.

 

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Er viaggio der poeta

Mi avevano chiesto uno spettacolo estivo, in vernacolo, avevo già lavorato a spettacoli di poesia e mi sentivo posseduto da un’idea vaga e piacevole che oscillava tra il Belli e il Trilussa, ma quando proposi il soggetto ad Antonella qualsiasi dubbio scomparve: “Trilussa, facciamo Trilussa e ridiamo lustro, per cortesia, alla figura di Rosa Tomei”. Il giorno stesso tirò fuori i libri che aveva su Trilussa e cominciò a parlare in romanesco e creare intorno alla figura di Rosa un racconto di ingiustizie e soprusi.

 

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