Non chiedere parola
Una sorta di diario lirico dell’assenza, intimo ed esistenziale, questo di Francesca Innocenzi, stilato negli anni che vanno dal 2012 al 2018, e siglato da un incipitdi gottfried Benn. Può certo sorprendere la scelta del poeta-patologo tedesco, freddo e “monologico”, quale nume tutelare di questo dialogo con gli elusi, in un cammino verso l’assoluto e l’autentico.
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Una sorta di diario lirico dell’assenza, intimo ed esistenziale, questo di Francesca Innocenzi, stilato negli anni che vanno dal 2012 al 2018, e siglato da un incipitdi gottfried Benn. Può certo sorprendere la scelta del poeta-patologo tedesco, freddo e “monologico”, quale nume tutelare di questo dialogo con gli elusi, in un cammino verso l’as-soluto e l’autentico.
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Nel libro di poesie di Francesca Innocenzi Nonchiedere parola ho percorso sentieri intimissimi, avolte non sapevo dove fossi e mi sono sentita smarrita. ho perso la cognizione del tempo. Poi improv-visamente vedevo un fascio di luce e il camminoche chiaro si apriva davanti a me.
L'autrice
Francesca Innocenzi è nata a Jesi nel 1980. È laureata in lettereclassiche e dottore di ricerca in cultura di età tardoantica. Ha pub-blicato prose liriche (Il viaggio dello scorpione), racconti (Unapplauso per l’attore), sillogi poetiche (Giocosamente il nulla eCerimonia del commiato), saggi (Il daimon in Giamblico e la demo-nologia greco-romana) e romanzi (Sole di stagione). Per EdizioniProgetto Cultura ha diretto la collana di poesia “La scatola delleparole” e curato pubblicazioni antologiche (Versi dal silenzio. Lapoesia dei Rom; L’identità sommersa. Antologia di poeti Rom; Ilrifugio dell’aria. Poeti delle Marche). È presente in diverse antolo-gie, tra cui Convivio in versi. Mappatura democratica della poesiamarchigiana e IPoet. Lunario in versi. È redattrice del trimestraledi poesia e contemporaneistica «Il Mangiaparole».