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'A voce d'a cuscienza di Francesco Vignis
Poesie in dialetto napoletano - Nella raccolta di liriche ’A voce d’a cuscienza insieme alle parole e alla vita ci sono i valori della coscienza che con la voce di un’amica, di una compagna ragiona insieme all’autore nella continua ricerca di equilibrio tra quel che è etico a dispetto di quel che è facile
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Nella raccolta di liriche ’A voce d’a cuscienza insieme alle parole e alla vita ci sono i valori della coscienza che con la voce di un’amica, di una compagna ragiona insieme all’autore nella continua ricerca di equilibrio tra quel che è etico a dispetto di quel che è facile; i sentimenti intimi profondi che lasciano immaginare l’idea di Amore specchio del proprio sentire vissuto tra paure, ricordi nostalgici, solitudine ma anche l’essenza di risposte preferite alle domande, tutti questi elementi semplicemente forbiti rimandano all’amore delle canzoni d’autore o a quello dei sonetti nei canzonieri classici dove è il sentimento, nella sua forza, a fare da protagonista.
(Rita Piperissa)
L'autore
Francesco Vignis è nato a Napoli nel 1964 e da sedici anni vive a Crotone. Laureato in Sociologia e in Scienze della Comunicazione, si occupa da sempre di
comunicazione istituzionale, cercando di avvicinare le Istituzioni ai cittadini. Si è sempre considerato un “passista” della parola ritenendo la poesia adatta più agli “scalatori” ma, con questa sua prima raccolta, ha deciso di confrontarsi con le “vette” dei versi con la convinzione che un poeta debba inseguire non una rima ma un’emozione. Più che aspirare alla “maglia rosa” si propone di passare la “borraccia” al suo lettore attraverso le parole, per le quali nutre il rispetto più assoluto, per
arrivare insieme al traguardo di una pace interiore che, come dice il suo “nume tutelare” Eduardo De Filippo, si ottiene senza scendere a patti con la coscienza e la
dignità.
(Rita Piperissa)
L'autore
Francesco Vignis è nato a Napoli nel 1964 e da sedici anni vive a Crotone. Laureato in Sociologia e in Scienze della Comunicazione, si occupa da sempre di
comunicazione istituzionale, cercando di avvicinare le Istituzioni ai cittadini. Si è sempre considerato un “passista” della parola ritenendo la poesia adatta più agli “scalatori” ma, con questa sua prima raccolta, ha deciso di confrontarsi con le “vette” dei versi con la convinzione che un poeta debba inseguire non una rima ma un’emozione. Più che aspirare alla “maglia rosa” si propone di passare la “borraccia” al suo lettore attraverso le parole, per le quali nutre il rispetto più assoluto, per
arrivare insieme al traguardo di una pace interiore che, come dice il suo “nume tutelare” Eduardo De Filippo, si ottiene senza scendere a patti con la coscienza e la
dignità.