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Vorrei morire d'inverno, di Roberto Raieli
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Ha un piglio nudo e fiero, Roberto Raieli, che riesce sempre sapientemente a essere istintivo, a bruciare l’emozione stessa della propria epoca (Pasolini additerebbe l’Epokè); per fortuna, con verve impegnata ma antiretorica, e l’autocoscienza allenata, allertata, di una provvida immersione sliricante. Un poeta ispirato, in gamba, figlio del suo tempo, civile lo è sempre. Un poeta vero è un artista della parola che scava immagini e dipinge sogni. Che sperimenta non coi concetti, ma con le infibrate ombreggiature dell’Io e dell’Inconscio... E ci lascia, ci affida poi magari un adagio modernissimo, con la grazia acuminata dell’esempio incorrotto.
(dalla prefazione di Plinio Perilli)
Roberto Raieli è nato nel 1970, è siracusano, ma adesso vive stabilmente a Roma con Anna, Matteo e Carlotta.
Oltre a sperimentare la letteratura, ha pubblicato saggi di filosofia, ha potuto realizzare regie teatrali e cortometraggi, e ha avuto la sorte di essere premiato in diversi concorsi letterari e cinematografici. È stato tra i fondatori dell’orgogliosa compagnia teatrale CarloMagno, e tra i fondatori della gloriosa rivista letteraria línfera.