Se ti fermi e pensi un senso già c’è
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La verità
è che l’ho vista subito
e mi son preso l’appunto.
Per ultima, come le cose più buone.
O per scaramanzia, forse.
Quindi torno a lei.
Terra di Siena.
Maglina nocciola.
Cuoio bruciato.
Una greca a basso contrasto
orla la tunica sopra il ginocchio,
modellata sulla figura minuta e asciutta.
Un golfino
conforta spalle e braccia,
che non è ancora così caldo.
Deliziosi sandalini
legano la caviglia slanciata.
Lacci trattengono il piede,
cavo, sfuggente.
Tutto
è intimamente coordinato
alla tenue abbronzatura,
che poi
magari
è proprio il suo colore.
Voglio esser io
l’unico dettaglio lasciato al caso.
I capelli castani
scendono il collo,
lambendo le spalle
un po’ mossi,
leggermente voluminosi,
vagamente ribelli. Impazienti.
E il muso? ...
L'autore
Flavio Manganelli nasce a Senigallia nel 1960. È a Milano da zero a 5 anni, da 6 ai 7 a Madesimo. Poi a Treviso dove vive.
Liceo scientifico, brevemente ad ingegneria, è architetto a Venezia.
Appassionato di musica, ma più in generale affascinato dal suono degli strumenti e dell’ambiente che li ospita, si occupa di elettroacustica e diffusori acustici. Così i prototipi che progetta hanno forma e prestazioni del tutto non convenzionali, concepiti per un ascolto di sconsiderata naturalezza. Dal 2023 la produzione artigianale è dedicata a musicisti e cultori.
Nel 2018, ritrovati per una cena i compagni e amici del liceo, inizia gli incolpevoli partecipanti della chat alle contraddizioni e nonsense che gli attraversano la mente. Cortocircuiti mentali, i “Corti”.
Testi brevi, alcuni tanto da terminare con il titolo, mentre a volte, rappresentando situazioni, impegnano la lettura per qualche minuto.
Incoraggiato a osare, è arrivato al racconto. La libidine del paradosso sempre in agguato