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Diario di un antropologo
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Quando penso al deserto e ai suoi spiriti che riposano tra le dune sabbiose, non posso che voltarmi nella loro direzione, seguirne le voci, assecondarne le energie accettando di rimodellare il concetto del tempo e dello spazio. Le pitture e i graffiti preistorici svelano le intime emozioni degli uomini che furono, nate dalla conoscenza che si cela sotto la superficie visibile di un mondo che non ha confini, il cui eco libra nell'aria trasportato dal vento. Sono infine riuscito ad ascoltarlo, quando spogliatomi dalle paure, ho vissuto il mio disincanto."