In tempi di pace declinante, Roberto Vaccari
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Tre generazioni di italiani alle prese con le guerre del Novecento. Guerre continue, interminabili, inutili e disastrose maturate nelle lontane stanze del potere che nulla hanno a che fare con i semplici che dovranno combatterle. A partire dal giovane e analfabeta Giuseppe che, sulle trincee della Prima guerra mondiale, vede la morte in faccia e passa oltre, perché a lui interessa solo tornare a casa.
La Storia se la prenderà con i suoi figli che, nei decenni seguenti, partiranno per l’Etiopia, al seguito dei sogni imperiali del fascismo, per la Spagna a puntellare la ribellione di Franco, fino a combattere sui diversi fronti della Seconda guerra mondiale. Saranno feriti, presi prigionieri, trattati come paria, delusi e giudicati come pavidi e sconfitti proprio da coloro che quelle guerre le avevano volute. L’unico che non partirà, il figlio più anziano, nato prima che tutto cominciasse, sarà un combattente nella Resistenza.
Arriviamo agli anni Settanta, quando la pace pare ormai consolidata. Invece, altre guerre incombono, sotterranee, a bassa intensità: quelle del terrorismo, frutto di ideologie sbagliate e violente. Silvio, nipote di Giuseppe, sarà chiamato al servizio militare e, nel corso di una manifestazione studentesca, rischia di dover sparare, quasi fosse una battaglia, contro ragazzi come lui.
La guerra non finisce mai, la pace traballa in continuazione e a poco serve puntellarla. Viviamo in tempi di pace declinante.
L'autore
Roberto Vaccari è nato nel 1950 a Modena dove vive. Ha una moglie, una figlia e una nipote. Per tutta la vita ha svolto il mestiere di tipografo. Nelle sue opere ha sempre tentato di coniugare la grande passione per la Storia con la letteratura. Ha pubblicato alcuni romanzi, tra i quali: Nella bass’ora, Dopo il disgelo, Anni Cinquanta, nonché biografie di personaggi storici come Manfredo Fanti, Ciro Menotti, Enrico Cialdini, Angelo Fortunato Formiggini e Antonio Delfini.