B52 & Eva, Giorgio Fabretti
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Roma, inizi anni 70. Antonio è uno studente universitario fuori corso e fuori sede. Vive nel quartiere San Lorenzo con il cugino e un altro amico. Frequenta la sinistra studentesca e operaia, ma condivide anche i valori conservatori della borghesia provinciale, ereditati dalla famiglia. Sempre squattrinato e in cerca di ragazze, coltiva una certa ambizione che lo rende irrequieto e insofferente: cerca di “sfondare” in qualche modo, per uscire dall’ambiente che lo circonda.
Dopo varie esperienze di viaggio, che lo portano dalla Svezia al Vietnam, ancora occupato dagli Americani in guerra, prende coscienza della vacuità dei suoi sogni, inconsistenti anche nelle pretese rivoluzionarie, e trova la forza di tagliare tutti i ponti con il suo passato giovanile.
Giorgio Fabretti, docente e ricercatore emerito nel campo antropologico, geopolitico e filosofico della scienza, è erede di Raffaele Fabretti, “Principe della Romana Antichità”, fondatore dell’Accademia di Scienze (1674), dell’Arcadia (1691) e dell’Archeologia Romana (1699). Con la “Fondazione G. e R. Fabretti” porta avanti da quasi 50 anni studi e laboratori, anche in ambito universitario, sulla “Scienza bioecoetica”, erede della “Filosofia della Natura” degli antichi Arcadi e Druidi. Ha pubblicato numerosi saggi, romanzi e poesie. Ultimi in ordine di tempo: Terrorismo… Biologia (2015), Il Raggiro del mondo in 80 anni (2019), Poesie dal lockdown (2020), Chi vincerà la Guerra Mondiale a pezzi? (2020), Da scimmia a umanoide (2021), L’arte di morire (2021), Teoria dell’Involuzione (2022).