Questa silloge di Claudio Alciator segue proprio un filone romantico e concettualmente si ispira all’ideologia dei primi poeti della Scuola siciliana, con una certa nota di stampo manieristico. I titoli delle varie poesie sono infatti simili ad alcuni testi dell’amor cortese: l’amore declinato in tutte le sue forme.
A questa ispirazione tradizionale si aggiunge un uso innovativo della forma poetica: l’uso del verso giapponese. Infatti, spesso, tanka ed haiku sono chiamati a declinare sentimenti amorosi. 

L'autore
Claudio Alciator (Roma, 1969), dottore in Scienze Statistiche con una doppia abilitazione alla docenza nella scuola secondaria di secondo grado sia della Matematica che del Sostegno, ha iniziato il suo percorso come Autore di poesie da oltre dieci anni. Al suo attivo ha più di quindici sillogi (circa settecento componimenti) le quali hanno raccolto complessivamente oltre quaranta riconoscimenti in premi letterari, tra i quali ricordiamo il prestigioso “Trofeo Medusa Aurea” e il Primo Posto Assoluto al “Concorso UnicaMilano”. Le sue sillogi sono state presentate in contesti prestigiosi tra cui menzioniamo Palazzo Ferrajoli a piazza Colonna in Roma e la Fiera “Più libri più lib(e)ri” anche essa nella Capitale.