La comandina - Franco Rizzi
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La “comandina” del romanzo, Giovanna, è realmente esistita e ben rappresenta la condizione della donna a partire dal dopoguerra. Senza troppo entrare nella cornice degli accadimenti dell’epoca, semmai sfiorandone il contesto, l’autore presenta, attraverso una narrazione asciutta e priva di fronzoli, le vicende della protagonista che si ribella, inizialmente senza esserne consapevole e poi tenendo ben salde le briglie della sua sorte, a una condizione di inferiorità: nata in estrema povertà in un paesino del Friuli nel 1932, Giovanna si erge a baluardo di un moto di liberazione attraverso il suo lavoro per cui, se all’inizio della storia appare mite e dimessa, riesce a vivere una profonda trasformazione che alla fine, grazie alla sua forza e alla sua ambizione, la porta a sfidare i paradigmi delle convenzioni sociali facendola arrivare ai vertici aziendali negli anni in cui l’Italia iniziava un percorso che avrebbe portato profondi cambiamenti.
La storia che state per leggere è stata vissuta, di riflesso, dal narratore e, sebbene romanzata, è assolutamente vera.
Claudio Fiorentini
L'autore
Franco Rizzi è nato a Torino ma ha vissuto buona parte della vita a Milano. Da grande sognava di fare lo scrittore come mestiere e il giornalista come lavoro, per vivere. Invece, si è iscritto a Ingegneria e, dopo la laurea, ha cominciato a lavorare nella “Rizzi”, l’Impresa di famiglia, di cui, dopo la morte del padre, è subentrato alla guida. Impianti di sua progettazione, che chiama scherzando “i miei figli di ferro”, sono installati in raffinerie di petrolio, a bordo di navi e in centrali termiche. Per lavoro, ha viaggiato in Europa, Asia, America del nord e del sud, Africa. Nel 2010, ceduto il bastone del comando al figlio Italo, si è dedicato alla sua passione giovanile, cominciando una seconda vita da scrittore. Ha pubblicato numerosi romanzi, fra cui 1945 anno zero sul lago, La Comune di Parigi, Anni difficili, Il delta del Nilo. Da sempre appassionato di storia, armi, navi, pugilato e architettura, ha lasciato Milano e vive a Iseo, sul lago, dove continua a scrivere, come ama ripetere spesso, “per necessità”.