Sigismondo Latrofa - Poemaction 2.0
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Questa raccolta di Sigismondo Latrofa è interessante e vigorosa, fortemente influenzata dalle vicende degli anni straordinari e formidabili di fine Sessanta. Sono passati da quegli avvenimenti oltre sessant’anni, durante i quali il contesto politico e sociale si è involuto sempre di più fino a farci sentire estranei a questo mondo che Latrofa definisce post-moderno.
Ecco, allora, che il suo richiamo – direi il suo urlo – contro il post-moderno è denso, incisivo, non da pentito. È un urlo che si manifesta in tutta la sua forza non solo nei contenuti delle poesie, mai banali e languidi, ma anche nella loro struttura, nell’uso per esempio dei caratteri maiuscoli e minuscoli, ben distribuiti e soppesati. Questa sua scrittura poetica ci racconta di un lavoro prezioso di ricerca per legare indissolubilmente il contenuto alla forma e di porsi fuori da un verseggiare contemporaneo appunto piatto, sia nei contenuti – prodotti dal proprio ombelico – che nella struttura, spesso prosaica e senza linfa vitale.
L'autore
Sigismondo Latrofa nasce a Bari il 9 novembre 1954. Si laurea in filosofia nel 1979 e insegna per più di 40 anni nei licei lombardi e pugliesi.
Esordisce come poeta nel 1983 e come saggista nel 2003. Scrive un lungo saggio su Nietzsche nel 2010 e una nuova raccolta di poesie nel 2015. Fulminato nel 1970 dal mito di David Bowie, visto come l’altra faccia del ’68, dedica a lui la presente raccolta.