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La teoria dell’elefante - Giovanni Molinari
In una fredda primavera, l’arrivo di una scatola di fotografie offre al protagonista de La teoria dell’elefante l’opportunità di raccontare gli eventi che lo hanno portato a spostarsi da Milano in altre città, fino a Helsinki.
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A volte cerchiamo soluzioni geografiche a problemi che non sono di mobilità ma di ben altra natura e spessore.
In una fredda primavera, l’arrivo di una scatola di fotografie offre al protagonista de La teoria dell’elefante l’opportunità di raccontare gli eventi che lo hanno portato a spostarsi da Milano in altre città, fino a Helsinki. Seguendo il suo cammino, usciamo dalla storia di una famiglia assolutamente normale - immersa, come tante, nei palazzi della periferia milanese - per entrare nel mondo sotterraneo dei tunnel della metropolitana, del writing, dei graffiti, dove la vita delle persone può essere illuminata soltanto da riflettori giudiziari. Il romanzo è animato da personaggi invisibili che per attirare l’attenzione e farsi riconoscere come individui sono costretti a muoversi, fare rumore e mostrarsi nella maniera più eclatante possibile.
L'autore
Italiano a metà, Giovanni Molinari nasce in una città troppo grande e cresce in una troppo piccola. Insoddisfatto, si trasferisce per un periodo in un luogo lontano da quello di origine che, comunque, non riuscirà a soddisfarlo fino in fondo. Psicologo, lavora nelle scuole ed a contatto con situazioni di dipendenza. Ci tiene a precisare che questo romanzo non è autobiografico, anche se nessuna storia raccontata è del tutto inventata: come ha già scritto qualcuno, ha solo cambiato i nomi e creato i personaggi.