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Speculo imaginario - Giovanni Campi
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[…] il poemetto […] si rende doppiamente irriducibile da un lato auto-condannandosi al ri-cominciamento, e dall’altro lato instaurando la catena dei significanti lungo la quale imbastire il transito poetico. Una catena necessariamente discontinua, si potrebbe dire claudicante (per quanto fluida e armoniosa) e strozzata (per quanto espulsa in puri suoni allitterativi e paronomastici), riflessa e rifratta in deterritorializzazioni speculative di corpi, tempi e luoghi […]
(dalla nota introduttiva)
Giovanni Campi, non importa né dove né quando è nato, e neppure se, più che scrivere, scribacchia, o viene scritto; alcuni testi sono in rete, altri in antologie, sotto varî nomi; è autore de L’irragionevole prova del nove, fuori catalogo, degli abbecedarj paralleli, fuori commercio e dell’inoperosa opera Babbeleoteca minuta, rimasta allo stato phantasmatico; finalista al Premio Montano per la ‘prosa inedita’ e per la ‘raccolta inedita’, quest’anno verrà pubblicata, per Anterem Edizioni, luna muta altera (controcanti di gc alle immagini di fc).