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Dopo il solstizio, poesie di Isabella Horn
In queste pagine, c’è una sacralità nell’uso della parola, un misticismo antico, un richiamo vigoroso e solenne alle arcane leggi della Natura, che l’Uomo è colpevole di non aver rispettato. La lingua e le parole si rinnovano, si sommano per porre termini di paragone, per cercare di portare alla memoria messaggi perduti e quasi dimenticati.
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In queste pagine, c’è una sacralità nell’uso della parola, un misticismo antico, un richiamo vigoroso e solenne alle arcane leggi della Natura, che l’Uomo è colpevole di non aver rispettato. La lingua e le parole si rinnovano, si sommano per porre termini di paragone, per cercare di portare alla memoria messaggi perduti e quasi dimenticati.
L'autrice
ISABELLA HORN, nata in Germania, trapiantata a Firenze, filologa, dal 1995 è autrice in lingua italiana di numerose raccolte di versi. Per Stampa Alternativa ha tradotto e curato il saggio di Theodor Lessing, Maledetta civiltà (2014). È anche traduttrice dal tedesco di romanzi e saggi.
Nel 2014 ha conseguito il Premio Internazionale “Letteratura” dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, con pubblicazione della raccolta Fuori luogo, fuori stagione a cura dell’ICI. Nel 2022 ha conseguito il Primo Premio per la raccolta edita al concorso “L’Anfora di Calliope” (Erice). Sempre nel 2022 ha conseguito il Primo Premio Assoluto per la Poesia inedita (con pubblicazione dell’opera) al concorso “I Murazzi” di Torino.
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