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Il senno di Osvaldo - Memoriale III - Adriano Marenco

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Io, Fidel e El Che che giochiamo a carte con il morto, 
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“Il senno di Osvaldo- Giangiacomo Feltrinelli tra utopia e paranoia” ovvero Morire a Segrate. “Gunther - All’inizio Osvaldo ha i candelotti di dinamite in mezzo alle gambe. Si trova impacciato nella posizione, impreca. Sposta i candelotti, probabilmente sotto la gamba sinistra, e seduto con i candelotti sotto la gamba, in modo da tenerli fermi, sembra che prepari l’innesco, cioè il congegno di scoppio. È in questo momento che dal mio traliccio sento uno scoppio fortissimo. Guardo verso l’alto e non vedo nulla. Guardo verso il basso e vedo Osvaldo a terra, rotolante. 


Adriano Marenco autore attivo in Italia e Polonia. Laureato in Storia e Critica del Teatro all’università La Sapienza di Roma. Ha lavorato come giornalista culturale per Il Manifesto e La Rinascita della Sinistra. Direttore artistico della collana teatrale “scena muta” per Edizioni Progetto Cultura. Cofondatore delle compagnie Patas Arriba Teatro e Collettivo Lubitsch. I suoi testi più rappresentati sono “Jansi La Janis sbagliata”, “La Casta Morta”, “Giovanna sotto il sego del tempo” e “La favola nera del boia in tutù”. Ha pubblicato un romanzo, “La palude e la balera”, una pièce tradotta in polacco e in italiano “UmarⱢa kasta-La casta morta”, la pièce “Sotto questo crollo” (vincitore del Premio Internazionale Città di Castrovillari, e del Premio Letterario Nazionale La Clessidra), tre monologhi “Il pasto degli schiavi”, “Jansi la Janis sbagliata”, “Lilac – in morte di JB” (Testo finalista del concorso Per voce sola sotto l’egida della Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse di Genova), un poema “La fenice cieca” (Poema vincitore del premio La Repubblica delle Lettere), la pièce “Monco & Ciecos’”, vari racconti su libri e riviste. Ha lavorato con Mamadou Dioume che ha messo in scena il suo testo “Disumano è l’affetto” (Testo Menzione d’Onore al Premio Internazionale Città di Castrovillari) per la compagnia AnnaCuculoGroup-Non Io Teatro. Il suo testo “Immemoria” è Finalista al Premio “Teatro Musica e Shoah” Per la compagnia Patas Arriba Teatro, della quale è cofondatore, ha scritto e collaborato con Alessandra Caputo ai testi di: “Jansi la Janis sbagliata” (monologo rappresentato in Italia e Polonia, vincitore di Inventaria), “Il pasto degli schiavi”, “Lady Holiday Mississippi Drunk”, “Il pelo della luna”. Il testo “La casta morta #senzailpoteresimuore” scritto per il centenario di Tadeusz Kantor, è stato messo in scena in Italia dai Patas Arriba Teatro e in Polonia dal Teatr Nowy di Cracovia (UmarⱢa kasta, Nomination al premio Transfer 2015 - spektakl sezonu w Radiu Kraków) e presentato alla Cricoteka. 

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