Da grande voglio colorare
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Il libro
La storia di Soletto inizia come quella di ogni bambino, con una bella sculacciata per farlo piangere proprio appena nato. Così inevitabilmente quel primo ricordo sarà risvegliato in lui ogni volta che sentirà riaffiorare le lacrime. Ma che “benvenuto” viene dato ad ogni bambino! Soletto non può fare a meno di cercare un’alternativa ed il suo animo, vivace e puro, come può essere solo quello dei bambini, trova nella risata la giusta soluzione.
L'autore
Giuliano Cuccurullo è nato a Nocera Inferiore nel 1972. Lavora come copywriter a Roma. Non ha vinto premi Nobel, Pulitzer, Oscar; non ha compiuto atti eroici; non è famoso; non appare in televisione malgrado non sappia fare niente e non era sul Titanic; altrimenti non avrebbe potuto scrivere un breve racconto pubblicato in una raccolta e il suo primo libro: questo. Quando finisce, esce a comprare il latte.
Incipit
Soletto aveva appena finito di asciugarsi le lacrime con lo stesso fazzoletto di stoffa blu con il quale si era appena soffiato il suo nasino, così piccolo e così rosso. Non era la prima volta che piangeva e sapeva benissimo che non sarebbe stata neanche l’ultima. Aveva imparato da subito come si piange. Appena la sua mamma lo mise al mondo, il dottore che l’aveva assistita subito lo sculacciò perché “i bambini appena nascono devono piangere, è buon segno quando piangono…” Certo che Soletto non poteva ricordarsi quelle parole, ma di sicuro non le aveva dimenticate del tutto... erano nascoste da qualche parte dentro di lui.