
Il trionfo di galatea

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Il libro
Il trionfo di Galatea va letto come traguardo e partenza insieme, come tappa di una crescita che deve proseguire. L’uso felice dell’enjambement che trasmette il senso dell’attesa, del tempo che scorre («L’alba di bianco vestita di lì/ a non molto farà capolino»), o pone l’accento su un nucleo concettuale («inseparabile quella sedia tua/ compagna di avventura è diventata»), rientra nel giusto tentativo di sposare i contenuti a forme adeguate. Ed è da un simile connubio che possono sgorgare nuovi, esaltanti trionfi, rigogliosi di vita e di poesia.
L'autore
Anita Napolitano è nata a Roma e con fierezza sostiene di appartenere alla Gens Giulia. Si è laureata nelle discipline dello spettacolo “Teatro e arti performative” e lavora nel settore alberghiero. Da sempre appassionata di poesia, scrive sotto lo pseudonimo di Galatea, la Nereide che fugge dal titanicomostro cavalcando i delfini. Avendo raggiunto con sacrificio e soddisfazione piccoli traguardi, ha voluto intitolare questa silloge Il trionfo di Galatea come testimonianza di un trionfo personale!
Una poesia a caso
DESTINO
Imperscrutabile destino
non sarò io a cercarti.
Quando sarà la mia ora
sarai tu a cercare me.
E quando mi avrai
trovato recalcitrante
ti respingerò.
E se seguirti dovrò
ti prego non farmi
troppo male.