Il silenzio che racconta la vitae il rosmarino
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Il libro
La storia di Lisa, donna tenace e caparbia simbolodella colpa di essere nata donna nel sud Italia dei primi anni del Novecento, e del suo grande amoreper i figli. Una storia fatta di soprusi ed abbandoni da parte di uomini violenti ed egoisti, ma anche commovente e carica di lirismo, che parte dall’infanzia e arriva fino al momento del riscatto quando Lisa, ormai ottantenne, ricompone il cerchio della sua vita, conservando nei suoi occhi lesfumature e i colori del “bosco di fine ottobre delleterre del sud”.Il romanzo è ambientato in un piccolo paese della Basilicata,definito “il paese fantasma”, recentemente inserito tra i benidella Watch List 2010.
L’autrice
Maria Antonietta D’Onofrio, nata nel 1957, vive e lavora come medico di famiglia a Pisticci, in provinciadi Matera. Impegnata nel volontariato e interessata alle problematiche della violenza sulle donne e suibambini, e alla difesa delle “diversità”, è appassionata di lettura e scrittura alle quali conferisce anchevalore terapeutico. Autrice di poesie e racconti brevi, per i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti, nel2008 ha pubblicato il suo primo romanzo Ora aspetto la vita che mi cerchi. La sua scrittura nascedall’ascolto delle voci più sottili, più nascoste e più umili e dei respiri flebili di esseri umani cherimarrebbero nell’ombra.
Incipit
Il bosco negli occhiLa ragazza ha il bosco negli occhi, il bosco di fine ottobre delle terre del sud. Foglie e muschio, bacche e cespugli dimacchia, lentisco, edere, ghiande, felci e ricci di castagne, ogni mattina si mescolano e si dissolvono fino a riempirle l’irideattorno alle pupille, quando Lisa si alza, apre la finestra sui calanchi di pallida argilla e sorride ai radi ciuffi di lygeum.E quando, sporgendosi dalla finestra, allarga le braccia alla luce, solleva la testa e le belle spalle, porta in avanti i senirotondi e ancora sorride al nuovo giorno.Molti anni più tardi, un giorno e per molti giorni, il Colonnello le dirà accarezzandole la guancia: “Adoro i tuoi occhi,perché sono pieni di tanti minuscoli nei. Nel fondo del tuo sguardo c’è la musica alla quale avrei voluto affidare i mieisogni.”