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L'odore del male
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Il libro
Di fronte alla cruda realtà di guerre, di conflitti, di lotte fratricide e di tensioni interetniche, è ancora possibile oggi dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, dove sta la verità, o quale potranno essere le frontiere ultime del terrorismo? Sembra ormai di vivere in un mondo parallelo, dove i valori fondamentali sono stati travolti dalla violenza e sconfitti dall’ingiustizia. L’odore del male racconta storie di uomini, donne e bambini che si trovano, loro malgrado, al centro di un conflitto scaturito in questo mondo parallelo senza morale e senza valori… dove, alla fine, l’unica vera vittima della violenza e dell’ingiustizia è l’umanità.
L’autore
Orlando Trojani è nato quarantatre anni fa vicino a Milano. Terminati gli studi, è entrato a far parte dell’Esercito dove, dal 2002, ha operato tra le forze speciali occupandosi di acquisizione e analisi d’informazioni. Ha partecipato a operazioni militari nel Caucaso, nei Balcani, in Medio Oriente e in Afghanistan. Nel 2008 ha abbandonato la carriera militare, con il grado di tenente colonnello. Oggi vive negli Stati Uniti e si dedica a lavori di consulenza in materia di strategie di sicurezza in tutto il mondo.
Incipit
Prologo
Roma - Stadio Olimpico, 19 luglio 2009
Sean era felice. Si trovava nella città più bella e incredibile del pianeta. Era con le persone che amava e stava ascoltando live “Outlaw Pete”. Il concerto del Boss era iniziato alle dieci e mezzo di sera e si annunciava uno spettacolo eccezionale. Era così felice di essere riuscito a convincerla di accompagnarlo al concerto e ora erano lì, insieme e con Giulia.
Era stata un po’ scettica all’idea di quel concerto ma Sean sperava tantissimo che le sarebbe piaciuto. Sapeva che non era possibile vedere il Boss in un concerto dal vivo e non finire innamorati della sua musica. Quel cantante aveva un’energia inesauribile oltre a una fantastica e assoluta devozione verso il pubblico, il suo pubblico. Quello stesso pubblico che tra gli striscioni d’incoraggiamento scriveva “grazie adele…”, per ringraziare la madre che lo aveva fatto nascere.