Il codice dell'ortica
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Progetto arguto e stimolante quello di scrivere la parodia di un libro - Il codice da Vinci - che ha scalato, fino alla sesta posizione, la top ten dei libri più letti nel mondo. Massimo Liverani Minzoni, però, nel suo Il codice dell’ortica fa qualcosa di più: scrive un romanzo avvincente nel quale - come osserva Matteo Picconi nella prefazione - la parodia dell’opera di Dan Brown si limita ad “accompagnare” un intreccio che assume i contorni del thriller dove, oltre al colpo di scena finale, non mancano incursioni nei tabù religiosi e nell’attuale scenario politico italiano.
L'autore
Milanese, nato nell’ormai (discretamente) lontano 1963, Massimo Liverani Minzoni, dopo il liceo classico ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Da parecchi anni svolge una professione (Segretario Comunale) che - casomai ce ne fosse bisogno - lo pone costantemente a contatto con l’assurdità della complessa ed elefantiaca burocrazia italiana. Fin da ragazzino ha avuto ambizioni letterarie e ancora oggi, nei ritagli di tempo, si diletta a scrivere con uno stile grottesco e volutamente sopra le righe, perché fondamentalmente convinto che la gente si dia troppa importanza e non sappia ridere abbastanza di se stessa.