Al cappero piace soffrire
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L’haiku è una forma metrica che nell’ultimo secolo sembra aver completato il suo percorso di riproducibilità globale (così come molti secoli addietro fu per il sonetto, adesso metro imprescindibile per i poeti di letterature disparate). Giovanna Iorio sperimenta questa pratica compositiva con lo spirito di uno chef disposto a realizzare un piatto elaborato, avvalendosi solo di prodotti locali freschi. L’haiku, più che una forma poetica, è una pratica. L’autore di haiku in genere è un circense molto atletico: tutte le sere deve essere in grado di compiere un esercizio ginnico con precisione olimpica, deve saltare da un trapezio all’altro, anche se non c’è la rete. Scrivere un haiku può essere rischioso. Il compito più difficile è mantenere l’equilibrio in mezzo al vuoto.
Giovanna Iorio vive a Roma. Le sue raccolte di poesia sono: La memoria dell'acqua (Ghaleb Editore); Il libro degli oggetti smarriti in La forza delle parole (Fara Editore); Mare Nostrum (CFR); Inchiostro (Delta 3 Edizioni). Scrive racconti per Storiebrevi.it (Feltrinelli) ed è autrice di radiodrammi per Radio Rai 3 (Il Cantiere). Collabora con Finzioni Magazine e ha un blog personale: Amici di Letture e di Leggerezza (http://amicidiletture.blogspot.it).