Mi accontento dell'oro
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Questa non è una introduzione.
La poesia non necessita di introduzioni, solo di gettarsi
senza protezione nei versi. Questa pagina in realtà dovrebbe
intitolarsi “Postumi del lettore”. Il primo lettore di questo testo
è stato Robert Soffian, americanoebreoarmeno che non conosce
bene l’italiano. Ma ama la poesia e si è gettato con generosità.
A quanto pare porta ancora segni di escoriazioni di ilarità
e di feroce umanità un po’ ovunque.
“cerco l’origine dell’uomo
mi accontento dell’oro
l'oro non esiste
tutti lo desiderano
credono che brilli
che si tramuti in pane
ma la fatica del pane
farsi mangiare
per tramutarsi in sangue
nessuno la vuole”
L'autrice
Esther Grotti è sempre in viaggio, a volte paga il biglietto, spesso
no, almeno fintantoché non verrà tassato anche il sogno. È innamorata
del suo pianeta e dei suoi abitanti, anche se fa parte di
una specie poco evoluta che ancora fa uso della guerra per mantenere
la pace e uccide non per fame o difesa ma per piccoli fogli
di carta colorata. Guarda ogni giorno il cielo e per questo inciampa
spesso. È dedita alle marmellate cromatiche e alle domande prive
di risposte. Ha imparato a scrivere da Teresa, barbagianna. Concorda
che la poesia ai tempi di povertà debba aiutare a gettare le
fondamenta di una nuova società, anche se lei, più che ridipingere
le pareti di casa e dei garages, non sa.