Saulo di Tarso
Politica sulla privacy
Spedizioni
Condizioni di vendita
Marco Belocchi riferisce i fatti e i discorsi citati dagli “Atti” edalle “Lettere” di Paolo al contesto in cui presero forma, con trattisintetici e come tradotti in “segni” rituali. C’è una danzatrice cheimpersona epicamente e ritualmente atti collettivi, come la lapidazionedi Stefano, e c’è un narratore che cambia di volta in volta (oraBarnaba, ora Timoteo) e che riferisce “semplicemente” - dunquenon interpretazioni e ricontestualizzazioni - la diretta autorità. Lo stesso ruolo di Saulo non sembra amplificare in senso retoricoun linguaggio che ha molto di grandioso e anche d’inafferrabile,ma ne riferisce in modo umile, quasi rendendo percepibileil senso d’inadeguatezza dell’apostolo, tanto più meraviglioso perchéc’erano in lui tutti i titoli per una gloria anche personale.
L'autore
Marco Belocchi è nato, nel 1960, a Roma dove vive. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lavora in teatro da oltre trent’anni come regista e attore. Ha pubblicato il volume di racconti “Storie da un mondo oltre” (2008) e, con Edizioni Progetto Cultura, la raccolta di poesie “Esercizi di immortalità” (2013) e il testo teatrale “Novantaquattro” (2014). Suoi testi sono presenti in numerose antologie. Più volte finalista a concorsi di poesia e narrativa, scrive drammi e sceneggiature e ha realizzato due cortometraggi.