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Il nichilismo dispiegato è questo fronteggiamento che la poesia di Pedini si trova a gestire. Uno star-di-fronte che sa di sfida come solo un poeta giovanissimo può esperire; una condizione di eterna belligeranza tra la forma-poesia che si è dissolta ed implosa, ed il mondo, quella mondità che legifera e legittima, con l’«io» ridotto a mera ipseità, tautologia di se stesso, mutismo e ammutinamento, consapevolezza che il momento della poesia è muto, che il linguaggio della comunicazione è nemico mortale della comunicazione estetica.
L'autore
Valerio Pedini nasce nel 1995 ad Abbiategrasso e vive di scherzi e di incidenti. Sin da bambino apprende l’arte della creazione e inizia a progettare i suoi mondi paralleli, da dove nascono le sue storie e le sue imprese bibliche, e a scrivere le sue prime filastrocche. A 14 inizia a scrivere poesie civili, contro la tirannia e la schiavitù degli uomini. Poi a 16 anni scopre Catullo, per amore, e cambia la sua vita, facendosi chiamare Valerio Gaio. Molti amori riempiono la vita di Gaio, ma tutti sfortunati, fino a quando incontra Siria, a cui dedica I Precetti D’Amore. Pedini ha partecipato a molte antologie e ha pubblicato due libri. Collabora con la Rivista letteraria telematica di Giorgio Linguaglossa «L’ombra delle parole» e con il blog di Siria Comite «La signora della siepe». Ha scritto inoltre un libro con Teresa TP. Plath, La formica e la cicala, di prossima pubblicazione.