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Ma la prima adesione di Marcello Clementi al Connettivismo si è in seguito evoluta in una poesia più personale, più matura. Questo lavoro ha avuto una lunga gestazione, ma nell'idea dell'autore non potrà mai dirsi veramente compiuto. Marcello Clementi è un perfezionista, è ingegnere, e questo inevitabilmente (e mi verrebbe da dire, per fortuna!) si riflette nella “costruzione” dei suoi versi: con pacatezza e determinazione le sue poesie si distendono a riempire lo spazio, un edificio che prima non c'era e adesso è lì, sotto gli occhi di tutti. Una poesia quasi atona, dove il sentimento è quasi impercettibile, in cui il poeta si fa osservatore, uno sguardo clinico e apparentemente distaccato, un occhio discreto e attento alle cose della vita, anche banali, uno sguardo insolito al proprio io, al suo rapportarsi con la realtà, alla tecnologia a basso costo che tutti ormai possediamo, in questo mondo contemporaneo che è futuro realizzato.
L'autore
Iunio Marcello Clementi - nato a Roma nel 1974, dove tuttora vive e lavora - si laurea in Ingegneria Civile presso l’Università La Sapienza.
Parallelamente agli studi e al lavoro coltiva la passione per la storia della sua città, l’arte figurativa e la scrittura, in particolare la poesia, ma non per questo dimentica di strizzare l’occhio all’universo del fantastico. Partecipa dal 2012 al laboratorio di poesia del Mangiaparole. Suoi componimenti sono presenti in diverse riviste e antologie di poesia.