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Amleto sa proiettare sulla scena incubi, angosce e sensi di colpa e, per quanto sia un abile regista-attore della simulazione, resta nella tragedia shakespeariana vittima di fantasmi evocati per sé e per gli altri. Non c’è al mondo altra opera che abbia saputo parlare a tutte le epoche e a tutte le generazioni e che abbia sollecitato le analisi più diverse e sofisticate. Così facendo, si è più volte rinnovata nel contesto scenico e critico alimentando un flusso psichico che trascende il teatro ed entra nella vita/sogno/follia di tutti gli uomini. la tragedia di amleto in una personalissima quanto irriverente rivisitazione teatrale
L'autore
Mario Giacomozzi è nato, nel 1939, a Roma, dove vive. Fin da giovane si dedica a diversi mestieri e arti: pittura, scultura e poesia. Riesce a girare il mondo quale corriere diplomatico degli Affari Esteri. Con i suoi libri ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Ha pubblicato: L’ultima crociera (2011), che ha vinto il premio “Roma capitale”; La stirpe degli angeli (2012); La Frejus rossa e Breviarium ovvero il filtro di Artemisia (2013); Emocè, Voglio insegnarvi a volare, Stranezze di streghe e La palla di pelo 2033. Destinazione Koris (2014); Il colpo della monade, Influssi astrali o terra lunatica e Zipitì Zipitè (2015); I dubbi di Dario (2016); Il mondo nuovo e la Scaracoccia e Buongiorno papino (2017).