
Er diavolo e l'acquasanta
Maurizio ha fatto veramente un buon lavoro. Dico “lavoro” perché scrivere (bene!) è una cosa molto impegnativa, molto faticosa e poco o niente remunerativa: proprio come il lavoro! Ma anche il lavoro più ingrato può dare le sue soddisfazioni: vedere le proprie idee, le proprie sensazioni, i propri pensieri, condensati in poche pagine piene di “luce” è una mezza gioia. Perché mezza? Perché l’altra mezza è quella che può dare solo il lettore: solo l’apprezzamento convinto e non di facciata...

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Maurizio ha fatto veramente un buon lavoro. Dico “lavoro” perché scrivere (bene!) è una cosa molto impegnativa, molto faticosa e poco o niente remunerativa: proprio come il lavoro! Ma anche il lavoro più ingrato può dare le sue soddisfazioni: vedere le proprie idee, le proprie sensazioni, i propri pensieri, condensati in poche pagine piene di “luce” è una mezza gioia. Perché mezza? Perché l’altra mezza è quella che può dare solo il lettore: solo l’apprezzamento convinto e non di facciata...
Ma tu me lo sai dì perché la tera
invece d’inghiottisseli de botto
se fa carcà da tanti cacasotto
e se l’aregge da matina a sera?
L'autore
Maurizio Navarra è nato a Roma nel 1943. È Generale della Guardia di Finanza ed è stato dirigente del SISDE. Laureato in Sicurezza Economica e Finanziaria, ha tenuto corsi di Master in Intelligence all’Università di Arcavacata (CS). Già redattore della rivista “Per aspera ad veritatem” (oggi “Gnosis”), collabora, attualmente, come giornalista free lance, con agenzie di stampa che si occupano di Sicurezza. È stato accademico di merito dell’Accademia Angelica Costantiniana e Presidente dell’Associazione “Roma Forum Teatri”. È consigliere d’amministrazione dell’Accademia Romana delle Arti. Autore, attore e regista teatrale, ha ricevuto riconoscimenti al torneo di drammaturgia “Applausi” nel 2009 e nel 2010. Dirige le compagnie teatrali “Attrezzi di scena” e “Il Lonfo”. Ha pubblicato (con Francesco Corona) “Dante e i misteri di Otranto” (Atanòr, 2008), premiato al concorso letterario “Osservatorio” di Bari nel 2008. Ma tu me lo sai dì perché la tera invece d’inghiottisseli de botto se fa carcà da tanti cacasotto e se l’aregge da matina a sera?
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