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La poesia di Mario Gabriele è atetica, non-apofantica, pluritonica, varioritmica. Non dichiara se questo o quello è vero o falso, autentico o disautentico. Parte dall’assunto che i contrari sono il riflesso di una «non-presenza», di un Altro, di un Ologramma che non ha senso dire se sia vero o falso, autentico o disautentico.

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La poesia di Mario Gabriele è atetica, non-apofantica, pluritonica, varioritmica. Non dichiara se questo o quello è vero o falso, autentico o disautentico. Parte dall’assunto che i contrari sono il riflesso di una «non-presenza», di un Altro, di un Ologramma che non ha senso dire se sia vero o falso, autentico o disautentico. Esso è lì come Inganno e Reale. «Nella lingua non ci sono termini positivi, ma solo differenze » scriveva Saussure. È dal rapporto sincronico tra i vari termini, nel loro gioco differenziale, che si genera l’identità di una significazione. E la poesia di Mario Gabriele, nel suo scetticismo integrale, prende atto di questo gioco neutro delle differenze. Fa una poesia delle differenze e degli scarti. È il suo modo di costruire per «frammenti» e per «ologrammi».
L'autore
Mario M. Gabriele è nato a Campobasso. Poeta e saggista, ha fondato nel 1980 la rivista di critica e di poetica “Nuova Letteratura”. Ha pubblicato raccolte di poesia, alcune tradotte anche in inglese, monografie e antologie di autori italiani del Secondo Novecento. Suoi versi sono presenti in numerose antologie poetiche. Alla sua opera, nel tempo, si è interessata la critica più qualificata. Cura il Blog di poesia italiana e straniera Isoladeipoeti.blogspot.it.