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Giuseppe Viglione è come un neonato all’ora della pappa che batte forte con cucchiaio per attirare l’attenzione... naturalmentequel chiasso infame poi si ritma e si struttura in modo magico tra percussioni da jam-session e iridescenze cosmiche da farvi restare con la bocca a ‘o’ come quella del pestiferomicro-continuatore della specie, appena citato .L’ossimoro vitalista di Viglione è fiorito e paradossale. Lui non si annoia, e dunque non ci annoia. È un contemplativo organico, dinamico, spreme un elisir angelico dall’umano fangoso, dalla roccia e dai rottami: un compost col qualeintende concimarci... procede per immersione nella realtà e- fingendo di giudicarla - la riforgia a proprio piacimento,non negandole perfino un tributo di nostalgia.(Dalla prefazione di Agostino Raff)
L'autore
Giuseppe Viglione, nato a Napoli, vive a Roma dove ha lavorato nelcampo della prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro negli anni’70 - ’90. Ha abitato nel rione Monti, dove sono ambientate la maggiorparte di queste poesie con i personaggi che ci vivono dentro.