La mia faccia senza trucco

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La poesia di Silvana Palazzo ha la solidità e la leggerezza di un ponte di corda. Le sue parole sanno di essere effimere, transeunti, fragili, entropiche. Le parole che vivono nel nostro mondo non possono che essere volatili. Il sostrato ontologico dell’Occidente del Dopo il Moderno è qualcosa di dislocato, di volatile, i suoi componenti appartengono alla categoria dei conglomerati, materiali leggeri che si offrono alla entropizzazione. 

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La poesia di Silvana Palazzo ha la solidità e la leggerezza di un ponte di corda. Le sue parole sanno di essere effimere, transeunti, fragili, entropiche. Le parole che vivono nel nostro mondo non possono che essere volatili. Il sostrato ontologico dell’Occidente del Dopo il Moderno è qualcosa di dislocato, di volatile, i suoi componenti appartengono alla categoria dei conglomerati, materiali leggeri che si offrono alla entropizzazione. Il Dopo il Moderno è ragguagliabile a un gigantesco conglomerato di elementi aerei, fluttuanti, effimeri dal quale sembra sia scomparsa la forza di gravità. Le parole sembrano allentarsi e allontanarsi dal rigore sintattico, appaiono volatili, frante. Ma qui interviene il rigore di Silvana Palazzo che le tiene incatenate alla orditura sintattica del testo; ci trovi in trasparenza frasari che riecheggiano frasi un tempo già pronunciate, già scritte, le parole del Dopo il Moderno sono conglomerati friabili e polimorfici che viaggiano sulla superficie dei linguaggi tele mediatici.

L’ingresso in questi grattacieli del fabbricato leggero, le novelle piramidi del nostro tempo, è fatto di effimero e di transeunte, di transitante nel nihil, ponte di corda steso sopra gli abissi del nichilismo della nostra civiltà. (Giorgio Linguaglossa) 

 

L'autrice

Silvana Palazzo, poetessa calabrese fondatrice e direttrice della Rivista “Redazione Unical”, è autrice di testi di saggistica sul fenomeno mafioso e criminale per l’Università della Calabria e poetici. Per la poesia ricordiamo: Relazioni di Psiche (2009); Insomnia a Barcelona, in italiano e  spagnolo (2010); Il meme è un seme (2011); Poesie di un’estate (2015); La giusta strada del ritorno (2016); Le peonie vivono ancora (2017). È presente in diverse antologie, tra cui: L’impoetico mafioso (2010) e Il rumore delle parole. 28 poeti del Sud, Antologia a cura di Giorgio Linguaglossa (2014).

Ha ideato e diretto sulla rivista “Redazione Unical” un Laboratorio di

Scrittura Creativa.

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La poesia di Silvana Palazzo ha la solidità e la leggerezza di un ponte di corda. Le sue parole sanno di essere effimere, transeunti, fragili, entropiche. Le parole che vivono nel nostro mondo non possono che essere volatili. Il sostrato ontologico dell’Occidente del Dopo il Moderno è qualcosa di dislocato, di volatile, i suoi componenti appartengono alla categoria dei conglomerati, materiali leggeri che si offrono alla entropizzazione. 

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