La raccolta poetica di Caterina Bigazzi è come la goccia d’acqua che resta nell’aria dopo la tempesta e scompone la luce in un arcobaleno di sfumature iridescenti. Uno spettacolo da togliere il fiato, poiché pulsante di suggestioni e rimandi, tanto più prezioso nell’essere testimone di una ricerca mai abbandonata e di una scoperta che si fa protagonista dell’esperienza di ogni giorno, contro la resa dei sensi e l’annichilimento dell’afflato creativo.I cinquanta componimenti riescono a far risuonare di significato e interpretazione quella luce a cui si anela, o il cui barlume si rincorre, o di cui ci si illumina per un istante, esplorandone dunque tre diverse origini. Nondimeno, la tripartizione poetica non esclude che opere di diverse sezioni si riflettano fra loro, in un gioco di, è proprio il caso di dirlo, luci e ombre. 

 (Dalla Presentazione di Manuela Potasso)

L'autrice

Caterina Bigazzi (Firenze, 1975), laureata in Lettere a indirizzo storico-artistico, è redattrice editoriale. Ha pubblicato le raccolte poetiche Servono mani alle cose vive (2003) e Tempeste. Historia et unda (2012). Ha curato le antologie poetiche di scrittrici fiorentine Pulvis. Coperta materna e Scrivere x Scriversi (femminile, trasversale). Come autrice di racconti, è presente in varie riviste e opere collettive. Dirige le collana di poesia AttraVersi, organizza corsi di scrittura creativa e collabora con associazioni culturali e riviste letterarie.