Il tronco del prugno
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Non solo il tronco pungente di un prugno, viluppo di tensioni, percezioni, pensieri, malinconie, ma gli elementi naturali, dal cielo al vento ai filari di querce, rappresentano il correlativo dell’esperienza umana ed esistenziale di Luciano Innocenzi. Una poesia volta, soprattutto nelle scelte lessicali, al recupero del linguaggio aulico della tradizione con particolare attenzione al valore fono-prosodico delle parole, e dunque alla interna musicalità del verso.
Spesso sono le piccole epifanie di luce tra i frammenti secchi ed arsi di una natura dilacerata o combusta a richiamare il mistero del senso dell’essere. Oppure è l’ineffabilità a profilarsi lungo l’itinerario di questo viator, «uomo di pena» ungarettiano e pellegrino terreno. Allora la solitudine del soggetto lirico giganteggia di fronte all’Assoluto, all’enigma del divino.
(Letizia Leone)
L'autore
Luciano Innocenzi è nato a Cerreto d’Esi. Ben presto mostra propensione per la pittura, ma soprattutto per la poesia. Laureato in lettere classiche, ha pubblicato studi per il Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità dell’Università di Macerata. Ha scritto articoli culturali, curato testi per opere teatrali nella scuola e dato alle stampe numerose raccolte di versi, tra cui, con Edizioni Progetto Cultura, Arabeschi d’amore (2007) e Una vita in fuga (2014). Sono suoi i dialoghi del film Il bivio della quercia caduta per la regia di Marco Cercaci. Attualmente collabora con il trimestrale di poesia «Il Mangiaparole».